Servizi

Ascolto telefonico

Il lunedì, martedì. giovedì e venerdì dalle 18.00 alle 20.00, il mercoledì dalle 9.00 alle 11.00, al  numero 0376 225656 è possibile trovare un’operatrice disponibile ad accogliere telefonicamente le donne, che troveranno ascolto, rispetto, informazioni, orientamento, sostegno in un’ottica di sicurezza. Nei giorni e negli orari in cui non siamo presenti, è sempre in funzione una segreteria telefonica.

Colloqui

I colloqui vengono svolti dalle operatrici  presso la sede dell’Associazione. Il servizio viene effettuato previo appuntamento fissato nel corso della telefonata. Durante il colloqui la donna avrà la possibilità di raccontarsi, per iniziare una rifelssione su di sé, sui comportamenti che la ingabbiano e ceh le tolgono lucidità e libertà. I colloqui hanno inoltre carattere di informazione e orientamento per definire se e quale consulenza specialistica può essere utile ( legale, psicologica, invio in altre strutture). Gli incontri avvengono nella riservatezza e nel rispetto delle singole esigenze e della volontà di ognuna.

Consulenza legale

Consiste in un incontro di prima consulenza, previo appuntamento, presso la sede dell’Associazione, con avvocate che collaborano con l’associazione; le donne possono ottenere informazioni di base sulla loro situazione giuridica e una visione generale su eventuali iniziative legali e loro conseguenze.

Consulenza psicologica

Quando ci troviamo di fronte a situazioni critiche e difficili, che producono in noi sconforto, confusione, disperazione, fatica, stanchezza, indecisione, le nostre forze e le nostre risorse per affrontarle non sempre sono sufficienti.

Per quanto abbiamo provato e proviamo ad affrontare tutto da sole, arriva un momento in cui è importante e necessario chiedere aiuto.

La consulenza psicologica è un percorso strutturato in un breve ciclo di incontri svolti da una figura professionale esperta e specializzata, lo psicologo, e finalizzata al benessere e alla crescita della persona, sulla base della sua specificità e unicità. Si tratta di uno spazio di ascolto, di confronto, di approfondimento del disagio espresso, per meglio comprendere il problema, accogliere la sofferenza e iniziare ad elaborare possibili strategie di intervento.

Le soluzioni e le possibili strategie che si individuano all’interno dello spazio di consulenza non vengono mai imposte e non sono mai estranee alla persona che chiede aiuto, ma tengono estremamente in considerazione il problema presentato, il disagio espresso, il contesto, i limiti, le risorse già presenti, ponendosi come obiettivo quello di prenderne consapevolezza, amplificarle, facilitarne l’espressione e l’attivazione.

Chiedere aiuto non significa essere deboli, significa avere rispetto per noi stesse, volerci bene, darci una possibilità, pensare di poter tornare a stare meglio.

Gruppi di aiuto

Sono rivolti a donne che tentano di uscire da situazioni di difficoltà. Il gruppo offre la possibilità di vivere insieme ad altre esperienze significative, di dare forza ai desideri e alle risorse di ognuna, di creare l’occasione per un confronto costruttivo per la rielaborazione di esperienze diverse. E’ un luogo in cui si può trovare uno spazio per sé, ma allo stesso tempo di riflessione e comprensione con altre donne; la partecipazione è un’opportunità per dare e ricevere sostegno per uscire dall’isolamento e dalla solitudine.

Gruppi di parola

Il contesto di realizzazione di questi gruppi di parola nasce da un’idea proveniente dall’esperienza  di Telefono Rosa Mantova, nell’incontro e nel supporto a più livelli di moltissime donne vittime di violenza.

Proprio nell’incontro con queste persone, gli operatori si rendono conto di quanto i figli, ove presenti, possano essere in maniera più o meno diretta coinvolti nel conflitto e nella violenza intrafamiliare. Non solo per le situazioni di evidente violenza assistita, ma anche per quelle in cui i minori sembrano direttamente esposti al clima e agli agiti violenti, è evidente che nel loro vissuto, nelle loro fantasie, nei loro pensieri consci ed inconsci il fantasma della violenza e della violenza subita dalla madre è presente.

In questo contesto viene pensato, per la prima volta, l’attivazione di uno spazio specifico dedicato ai figli delle donne che subiscono violenza. Lo spazio loro dedicato, in questa azione, prende la forma ed il modello operativo del gruppo di parola, secondo l’approccio oramai consolidato in letteratura, che va ad accostarsi ad altre tipologie di intervento, senza sovrapporsi ad esse.